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Durante l’iter parlamentare che porterà alla conversione in legge della Manovra correttiva D.L. 50/2017 è stato inserito un emendamento che prevede un bonus per incentivare l’uso di strumenti pubblicitari.

 

Dal 2018, le imprese e i lavoratori autonomi che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, il cui valore superi almeno dell’1% gli analoghi investimenti effettuati sugli stessi mezzi di informazione nell’anno precedente, è attribuito un contributo, sotto forma di credito d’imposta, pari al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati, elevato al 90% nel caso di microimprese, piccole e medie imprese (PMI) e start up innovative, nel limite massimo complessivo di spesa stabilito con apposito decreto.

Con l’introduzione del credito d’imposta, si intende, incentivare gli introiti pubblicitari degli editori a fronte di un risparmio fiscale in capo ai contribuenti che effettuano i suddetti investimenti.

Ma le novità non si esauriscono qui: infatti, e a conferma di quanto appena detto, la nuova norma prevede anche che, per favorire la realizzazione di progetti innovativi, idonei a promuovere la più ampia fruibilità di contenuti informativi multimediali e la maggiore diffusione dell’uso delle tecnologie digitali, sarà emanato, annualmente, un bando per l’assegnazione di finanziamenti alle imprese editrici di nuova costituzione.

 

Chi potrà fruire del credito d’imposta

 

Il credito d’imposta potrà essere richiesto non solo dalle imprese (a prescindere dalla forma giuridica) ma anche dai lavoratori autonomi, intendendo per tali, anche i professionisti sia senza Albo che con Albo.

Per gli iscritti agli albi, come i Dottori Commercialisti, le liberalizzazioni degli scorsi anni (D.P.R. 7 agosto 2012, n. 137) hanno introdotto la pubblicità con ogni mezzo, avente ad oggetto le professioni regolamentate, le specializzazioni e i titoli posseduti attinenti alla professione, la struttura dello studio professionale, i compensi richiesti per le prestazioni.

 

Quali spese saranno agevolabili

 

Non sembra esserci alcun limite, infatti la norma parla di campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali.

 

Come sarà calcolato il credito d’imposta

 

Il credito d’imposta sarà calcolato come differenza con l’ammontare degli investimenti effettuati sugli stessi mezzi di informazione nell’anno precedente e sempre che quelli dell’anno oggetto di agevolazione siano almeno superiori dell’1% rispetto a quelli dell’anno prima.
Il calcolo dovrà essere fatto nel seguente modo:
1) fare la verifica iniziale (investimenti anno t maggiori di investimenti anno t-1);
2) superata tale verifica, calcolare il credito d’imposta (credito d’imposta = al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati).
Una volta determinato l’importo del credito d’imposta, esso, inserito nel Quadro RU della dichiarazione dei redditi, potrà essere utilizzato in compensazione mediante il modello F24.

PMI e startup innovative

 

Per le microimprese, piccole e medie imprese e start up innovative il credito d’imposta è ancora più appetibile. Infatti, per questi soggetti la misura è pari al 90%, fermo restando i requisiti detti in precedenza (investimenti superiori a quelli precedenti e calcolo sul differenziale).

 

Per i dettagli tecnici saranno oggetto di un successivo decreto attuativo della norma.

 

 

 

 

Fonti: Ipsoa Quotidiano