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Il decreto crescita ha introdotto una nuova modalità di trasferimento delle detrazioni fiscali spettanti, ma le piccole e medie imprese non hanno convenienza nell’accettare questa modalità, vediamo il perché.

 

In luogo dell’utilizzo diretto delle detrazioni fiscali spettanti per gli interventi di riqualificazione energetica e per gli interventi antisismici, il contribuente può optare per uno sconto sul corrispettivo dovuto.

La novità è contenuta nell’art. 10 del DL 30 aprile 2019 n. 34 (c.d. decreto “crescita”) e si va ad affiancare alla possibilità, per i soggetti beneficiari delle agevolazioni, di cedere il credito corrispondente alla detrazione fiscale alle imprese che hanno effettuato gli interventi o ad altri soggetti privati.

La norma dice: “Per gli interventi di efficienza energetica di cui al presente articolo, il soggetto avente diritto alle detrazioni può’ optare, in luogo dell’utilizzo diretto delle stesse, per un contributo di pari ammontare, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi e a quest’ultimo rimborsato sotto forma di credito d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione, in cinque quote annuali di pari importo

 

Anche l’esercizio dell’opzione per ottenere lo sconto sul corrispettivo deve essere effettuato d’intesa con il fornitore.

Lo sconto, in particolare:

  • può riguardare gli interventi di riqualificazione energetica e gli interventi antisismici;
  • è di importo pari all’ammontare della detrazione spettante;
  • è anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi;

Il fornitore potrebbe, a sua volta, cedere il credito ad un suo fornitore, quest’ultimo tuttavia non può cedere ulteriormente il credito.

 

Facciamo un piccolo esempio numerico per rendere più chiara la questione.

Tizio effettua la sostituzione integrale degli impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di pompe di calore ad alta efficienza , per una spesa totale di 10.000 euro.

Punto di vista di Tizio

La detrazione fiscale spettante a Tizio è pari al 65% del totale, per cui 6.500 euro in 10 anni. Tizio può chiedere all’impresa che ha effettuato i lavori lo sconto immediato sul prezzo e pagare 3.500 euro, l’impresa riceverà il credito in 5 quote annuali sotto forma di credito d’imposta, 1.300 euro l’anno.

Punto di vista dell’impresa

Facciamo un conto approssimativo, ma abbastanza vicino alla realtà, l’impresa per effettuare il lavoro di Tizio impiega:

– 1 dipendente per 1 settimana: 800 euro

– Materiali (condizionatori, cavi e quant’altro): 6.000 euro

– Altri costi per effettuare il lavoro (materiali di consumo, carburante, pasti, ecc): 600 euro

Totali costi 7.400 – Totale guadagno lordo manodopera 2.600 – tolta IVA 10% e imposte 1.000 euro netti.

 

L’impresa, secondo questa manovra dovrebbe incassare 3.500, anticipare 3.900 euro (7.400 – 3.500), dichiarare tutto subito e quindi anticipare IVA e imposte.

Secondo voi quale piccola/media impresa accetterà mai e sopratutto chi può permetterselo? 

 

Può darsi mi sbagli e non abbia ben capito la ratio della norma, per questo sono ben accette critiche e/o chiarimenti.