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In Breve

Cifra massima erogabile

50 mila Euro a persona (se società max 4 soci 200 mila euro totale)

Fondo Perduto

Fondo perduto del 50%. La restante parte (50%) è a tasso zero

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Restituzione

Restituzione del 50% in 8 anni di cui 2 di preammortamento (per i primi 2 anni non paghi le rate)

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Chi può Partecipare

Le agevolazioni sono rivolte agli under 56.

Che cos’è

 

Resto al Sud è l’incentivo che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani nelle regioni del Mezzogiorno.

La dotazione finanziaria complessiva è di 1.250 milioni di euro.

La manovra 2020 allarga il raggio d’azione del bando, ha infatti esteso la possibilità di fruire delle agevolazioni anche agli under 56

Che cosa si può fare

 

Progetti finanziabili

L’avvio di nuove iniziative imprenditoriali per:

– attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura
– fornitura di servizi alle imprese e alle persone
– turismo
– attività libero professionali (sia in forma individuale che societaria)

Sono escluse le attività agricole e il commercio.

A chi si rivolge

 

Le agevolazioni sono rivolte agli under 56* che:

– al momento della presentazione della domanda sono residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia o nei 116 Comuni compresi nell’area del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria)

oppure

– trasferiscono la residenza nelle suddette aree entro 60 giorni (120 se residenti all’estero) dall’esito positivo dell’istruttoria

– non sono già titolari di altre attività d’impresa in esercizio alla data del 21/06/2017
– non hanno ricevuto altre agevolazioni nazionali per l’autoimprenditorialità nell’ultimo triennio
– non hanno un lavoro a tempo indeterminato e si impegnano a non averlo per tutta la durata del finanziamento

L’incentivo si rivolge a:

– imprese costituite dopo il 21/06/2017
– imprese costituende (la costituzione deve avvenire entro 60 giorni – o 120 giorni in caso di residenza all’estero – dall’esito positivo dell’istruttoria)

Fermo restando quanto sopra elencato, possono inoltre chiedere i finanziamenti:

– i liberi professionisti (in forma societaria o individuale) che non risultano titolari di partita IVA nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta (codice Ateco non identico fino alla terza cifra di classificazione delle attività economiche)

* Per le aree del cratere sismico: non ci sono limiti di età per i 24 Comuni compresi nelle aree del cratere sismico del Centro Italia nei quali più del 50% degli edifici è stato dichiarato inagibile.

Spese ammissibili

 

Quanto alle spese ammissibili, le agevolazioni coprono una gamma di acquisti di beni e servizi nelle seguenti categorie:

  • Opere edili relative a specifici interventi di ristrutturazione e/o manutenzione straordinaria connesse all’attività del soggetto beneficiario nel limite massimo del 30% del programma di spesa;
  • Macchinari, impianti ed attrezzature nuovi di fabbrica;
  • Programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e della telecomunicazione connessi alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
  • Spese relative al capitale circolante ed inerenti allo svolgimento dell’attività d’impresa nella misura massima del 20% del programma di spesa.

Non sono ammissibili le spese di progettazione e promozionali, le spese per le consulenze e per il personale dipendente.

 

Le agevolazioni

 

L’aspetto più interessante del provvedimento risulta essere quello relativo alla copertura “totale” dell’investimento.

Ciascun soggetto richiedente, infatti, riceve un finanziamento sino a un massimo di 50.000 euro. Nel caso in cui l’istanza sia presentata da più soggetti richiedenti già costituiti o che intendano costituirsi in forma societaria, l’importo massimo del finanziamento è sempre pari a 50.000 euro per ciascun soggetto sino ad un ammontare massimo complessivo di 200.000 euro.

Relativamente e limitatamente alle attività imprenditoriali nel settore della pesca e dell’acquacoltura l’importo complessivo degli aiuti de minimis non può superare, per ciascuna impresa beneficiaria delle agevolazioni, 30.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari.

Come avevamo anticipato il finanziamento copre il 100% delle spese ammissibili e viene concesso per il 35% in forma di contributo a fondo perduto e per il 65% sotto forma di finanziamento bancario agevolato a tasso zero, da rimborsare entro otto anni, con due anni di preammortamento.

Gli interessi, nella fattispecie, vengono abbattuti attraverso un contributo in conto interessi erogato dal soggetto gestore Invitalia, mentre l’intervento del Fondo centrale di Garanzia per le PMI copre sino all’80% del finanziamento bancario. I  soggetti richiedenti dovranno coprire,  con idonee garanzie,  il restante 20% del finanziamento bancario agevolato che andranno a ricevere.

In sintesi l’ammontare del finanziamento bancario sarà pari al 65% del progetto risultante dalla comunicazione di ammissione da parte di Invitalia e sarà assistito dal supporto del Fondo di Garanzia per le PMI in una percentuale fissa di copertura pari all’80% dell’esposizione della banca per capitale e interessi.

Ai fini quindi della copertura del restante 20% la banca erogatrice dovrà necessariamente richiedere al giovane imprenditore garanzie aggiuntive che non sempre sono di facile reperimento per soggetti che iniziano ex novo un’attività artigianale o industriale.

Presentazione domande

 

Le domande si presentano esclusivamente online sul sito www.invitalia.it

È necessario registrarsi sulla piattaforma dedicata, disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta certificata (PEC).

La domanda è costituita dal progetto imprenditoriale da compilare online e dalla documentazione da allegare, con la modulistica presente sul sito.

Le domande vengono valutate in ordine cronologico di arrivo entro 60 giorni dalla data  di presentazione.

 

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MODULISTICA